Insufficienza renale: sintomi, possibili cause e rimedi

L’insufficienza renale è una condizione tale in cui i reni non sono più in grado di svolgere le proprie abituali funzioni. Sulla base della rapidità di insorgenza dei sintomi è possibile distinguere l’insufficienza renale acuta da quella cronica.

Scopriamo insieme qual è la sintomatologia, come intervenire tempestivamente, quali possono essere le possibili cause che portano all’insorgenza di questa patologia e i rimedi consigliati dagli esperti.

I reni

Da un punto di vista anatomico, i reni sono due organi che possiedono la forma simile a quella di un fagiolo, situati dietro il fegato e l’intestino. All’interno del nostro organismo svolgono una serie di importanti funzioni quali:

  • espulsione delle sostanze di scarto dell’urina;
  • riassorbimento dei soluti e dell’acqua;
  • il controllo dell’equilibrio acido-base;
  • la regolazione della composizione sanguigna;
  • la produzione di ormoni, quali vitamina D ed eritropoietina.

Ogni rene si compone di una parte esterna denominata “corteccia renale” e una interna chiamata “midollare renale”. Nel complesso formano quello che prende il nome di “parenchima” contenente le unità funzionali dei reni ovvero i “nefroni”. Un nefrone è composto da due parti:

  • il corpuscolo: composto da glomerulo e capsula glomerulare;
  • il tubulo renale: composto da tre sezioni (tubulo contorno prossimale, ansa di Henle, tubulo contorno distale).

Nell’uomo ogni rene è composto da circa un milione di nefroni con i dotti collettori che mantengono l’omeostasi all’interno dell’organismo. Questo è possibile mediante la filtrazione del sangue, il riassorbimento dei soluti e dell’acqua, l’espulsione delle sostanze di scarto del sangue.

Quando si parla di insufficienza renale?

L’insufficienza renale, come abbiamo detto, è una condizione in cui i reni non sono più in grado di adempiere alla propria funzione, in particolare si verifica quando i reni non riescono più ad assorbire gli elettroliti o quando le sostanze di scarto non vengono più filtrate dal sangue.

Oltre a uno squilibrio elettrolitico si realizza anche un’alterazione nella produzione renale di ormoni. Si avrà, quindi, una possibile riduzione della produzione dell’ormone che stimola la produzione dei globuli rossi con una conseguente comparsa di anemia.  A seconda della velocità di insorgenza dei sintomi è possibile distinguere tra insufficienza renale acuta e cronica. La diagnosi della malattia è basata su esami di laboratorio, scintigrafia, ecografia e in alcuni casi può essere necessario ricorrere a una biopsia renale.

Fattori di rischio

Una malattia renale secondo gli esperti necessita di una diagnosi precoce e di un trattamento mirato per ritardare o scongiurare sia una condizione di insufficienza renale acuta che cronica, ma anche la possibile comparsa di complicanze cardiovascolari a cui spesso è accompagnata.

L’ipertensione e il diabete, se non adeguatamente controllati con una terapia farmacologica, l’ipertrofia prostatica, i calcoli renali o i tumori di grosse dimensioni possono favorire l’insorgenza dell’insufficienza renale, in quanto riducono il normale deflusso dell’urina aumentando la pressione all’interno dei reni e limitandone le funzionalità.

Il danno renale può anche essere determinato da processi infiammatori o dalla formazione di cisti all’interno dei reni oppure da un utilizzo cronico di determinati farmaci, dall’abuso di alcool e da droghe consumate in eccesso. Un ruolo fondamentale nel ridurre il lavoro dei reni, già compromesso, viene svolto dalla dieta che è la prima forma di prevenzione.

L’alimentazione deve essere studiata da un esperto nutrizionista in collaborazione con un nefrologo al fine di raggiungere da un lato il peso ideale e dall’altro di riuscire a ridurre l’apporto di sodio (sale), di tenere sotto controllo la pressione arteriosa, le sostanze minerali senza generare carenze nutritive o malnutrizioni. Un’attenzione particolare deve essere rivolta ai livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia.

Insufficienza renale acuta

Si parla di insufficienza renale acuta quando l’esordio dei sintomi è precoce, spesso reversibile se velocemente riconosciuta. La velocità con la quale compaiono i sintomi è legata al blocco renale. L’insufficienza renale acuta si caratterizza per una riduzione del volume urinario e per un blocco della produzione di urina.

I sintomi legati all’insufficienza renale acuta si caratterizzano per sonnolenza, ritenzione idrica, affaticamento, difficoltà respiratoria, anoressia, astenia e convulsioni. Si può evidenziare un incremento della creatinemia, una riduzione del volume di filtrazione glomerulare e della diuresi. Spesso alla riduzione di quest’ultima è associato un aumento dei livelli di azotemia. 

Le possibili cause possono essere diverse, alcune delle quali possono provocare un ridotto apporto di sangue ai reni, mentre altre possono includere danni diretti. Tra le più diffuse ci sono: emorragie, scompenso cardiaco o infarto del miocardio, occlusione arteriosa, malattie autoimmuni, assunzione di farmaci, ostruzione della vescica o intrarenale, metalli pesanti o droghe.

La terapia prescritta dallo specialista consiste nell’eliminazione della causa principale con un controllo dell’equilibrio acido-base e a seconda della gravità dei sintomi si può arrivare alla dialisi. La terapia solitamente consiste in una dieta ipercalorica ipoproteica, nel controllo del bilancio idroelettrico, in una riduzione dell’assunzione di acqua, sodio, fosfato e potassio, in una riduzione dell’assunzione di farmaci come i FANS, nella modificazione del dosaggio di farmaci come gli antibiotici e nella somministrazione di farmaci chelanti.

Insufficienza renale cronica

Nel caso di insufficienza renale cronica l’insorgenza dei sintomi può essere graduale. In questo caso però, potrebbe essere irreversibile in quanto l’accumulo negli anni delle sostanze di scarto può provocare un danno permanente nella funzionalità dei reni costringendo il soggetto alla dialisi o al trapianto di reni.

Le cause dell’insufficienza renale cronica possono essere varie e si presentano gradualmente nel tempo. Le più comuni vengono identificate subito e sono correlate da un danno renale. In particolare possono essere: ipertensione arteriosa, nefropatia diabetica, glomerulonefrite cronica, rene policistico, neuropatie periferiche, mieloma multiplo, aterosclerosi.

La sintomatologia è spesso confusa con altre patologie ed è per questo motivo che la malattia viene spesso diagnosticata in uno stadio avanzato. In generale, i soggetti possono presentare sintomi come pressione alta, stanchezza, inappetenza, pallore, variazione nei livelli di elettroliti, azotemia, fosfato e calcio, riduzione nella produzione di urina, vomito e nausea, crampi muscolari.

Occorre procedere una volta diagnosticata la patologia con adeguate cure farmacologiche, prescritte dallo specialista, accompagnate da una dieta specifica. Quando la malattia è molto avanzata si ricorre alla dialisi che può essere effettuata in emodialisi o dialisi peritoneale.

Alimentazione

In presenza di insufficienza renale cronica o acuta, i reni perdono la capacità di filtrare le scorie e i sali minerali in eccesso. La prima regola degli esperti è quella di impostare un’alimentazione a basso contenuto proteico, di sodio e fosforo ridurre il consumo di carne, pesce, uova, salumi, formaggi e latticini e in misura minore dei legumi, includendo nella dieta, laddove necessario, cibi “aproteici”.

L’apporto calorico deve essere di circa 35 Kcal per kg al giorno, in caso di età inferiore ai 60 anni, e di 30 Kcal con età uguale o superiore a 60 anni. Il corretto apporto calorico può essere assicurato aumentando nella dieta le percentuali di carboidrati e lipidi, tranne quando si soffre anche di diabete.

I valori del fosforo, invece, dovrebbero mantenersi bassi e per questo è importante limitare o evitare il consumo di salumi, legumi secchi, frutta secca, cioccolato, lievito di birra, gamberi, frattaglie, farina, crusca, cacao amaro in polvere.

Altri alimenti come latte, yogurt, panna, pasta, riso, legumi freschi, orzo, biscotti, pesce, formaggi freschi (ricotta, mozzarella), che ne contengono una percentuale moderata, possono essere consumati in piccole quantità. Possono essere consumati tranquillamente frutta e verdura che non contengono fosforo, patate, marmellata, zucchero, miele, olio e burro, tranne nei casi in cui si soffra di diabete.

Il sodio è presente in diversi alimenti e in grandi quantità. Per questo motivo è consigliabile porre attenzione al sale da cucina, evitando il consumo di dadi per il brodo, alimenti in salamoia come pesce in scatole, olive, capperi.