Deficit del rinnovamento cellulare: quando inizia a rallentare? Come stimolarlo?

Il rinnovamento cellulare è uno dei meccanismi che la natura ci ha fornito per aiutarci a contrastare l’invecchiamento. Tutte le volte che una cellula si divide, le due cellule ottenute sono più giovani di quella inziale perché sono formate in parte da nuove molecole.

Le sostanze dannose che si erano accumulate nella cellula madre vanno così incontro a una specie di diluizione, dividendosi tra due “figlie”. Importanti sono i meccanismi di difesa delle cellule rappresentati per esempio dagli enzimi, i quali possono svolgere un’azione utile per aiutare a contrastare l’accumulo dei radicali liberi.

Con l’invecchiamento, però, l’organismo perde questa capacità di contrastare lo stress ossidativo. Le cellule si riproducono sempre meno efficientemente e per contrastare i danni dell’invecchiamento ecco che si può ricorrere all’aiuto di vitamine e a una buona attività fisica.

Cos’è il rinnovamento cellulare del viso?

Le nostre cellule sono in grado di riprodursi in modo che i tessuti siano costantemente rinnovati con cellule nuove. Tuttavia, con il passare del tempo questo processo diventa sempre meno frequente ed è necessario intervenire sullo stile di vita per evitare ulteriori danni sull’organismo.

I principali responsabili dei danni cellulari che provocano un deficit del rinnovamento e il conseguente invecchiamento, sembrano essere i radicali liberi. Questi si formano mentre la cellula utilizza l’ossigeno per la produzione dell’energia necessaria alla sopravvivenza dell’organismo. Essendo delle molecole instabili, interagiscono con le proteine, i lipidi e il DNA, danneggiando le cellule.

Quando si parla di rinnovamento cellulare del viso, si intende un ciclo di rigenerazione della pelle ovvero un processo che con il passare del tempo è destinato a rallentare provocando un deficit, una perdita di elasticità e luminosità del viso. Nello strato profondo della pelle le cellule epiteliali si rinnovano. Successivamente, queste risalgono in superficie sostituendo quelle già presenti.

Quando la pelle è giovane, le cellule impiegano quasi un mese per raggiungere la superficie. Nelle pelli mature il processo di rinnovamento cellulare necessita di più tempo e le cellule morte si accumulano in superficie.

Quando inizia il deficit del processo di rinnovamento cellulare?

Dopo i 30 anni il processo di rigenerazione cellulare inizia a rallentare. La pelle diventa via via sempre più fragile e più esposta ai fattori aggressivi interni ed esterni come smog, raggi UV, processo di invecchiamento, cattiva alimentazione e scorrette abitudini quotidiane. L’esposizione prolungata ai raggi solari può accelerare lo sviluppo dei primi segni di invecchiamento come rughe, pelle opaca e macchie cutanee.

La capacità della pelle di rigenerarsi rallenta maggiormente dopo i 40 anni, dove i danni provocati dalle cattive abitudini iniziano ad essere più evidenti. Sostanze che rendevano la pelle tonica, come l’elastina, il collagene e la fibrillina iniziano ad essere prodotte in minore quantità. Un ulteriore deficit del processo di rinnovamento cellulare si manifesta a seguito della menopausa, quando si evidenzia un calo dei livelli ormonali che rende la pelle più fragile e sottile, esposta maggiormente ai danni degli agenti ultravioletti e meno idratata.

Come stimolare la produzione delle cellule?

A qualsiasi età è possibile favorire il processo di rinnovamento cellulare attraverso dei metodi naturali molto semplici. In particolare:

  • utilizzo di creme: per avere una pelle luminosa e una corretta idratazione, gli esperti consigliano l’applicazione topica di creme per il viso arricchite di vitamine, acido ialuronico e collagene. La pelle vista la mancanza di acqua appare spenta, arida e si assiste alla comparsa di linee sottili. Proprio la mancanza dell’acqua a livello del derma porta a un rallentamento della rigenerazione epidermica. Bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, e applicare sulla pelle creme idratanti può essere un ottimo aiuto;
  • sonno: il ciclo della pelle non si ferma nemmeno di notte. Proprio durante le ore notturne avviene la rigenerazione cellulare. Il picco lo si raggiunge intorno all’1 o le 2 di notte quando la pelle presenta un’attività rigenerativa superiore rispetto le altre ore della giornata. Mantenere un ritmo sonno-veglia regolare e dormire un numero sufficiente di ore è essenziale per mantenere la pelle sana e giovane;
  • scrub: uno degli strumenti che può aiutare a favorire la rigenerazione epidermica del viso è lo scrub. Per ottenere dei risultati è bene scegliere un esfoliante delicato. La pelle del viso è più delicata e fine rispetto quella delle altre parti del corpo, come braccia e gambe. L’esfoliazione del viso consente di eliminare le cellule morte che restano sulla superficie della pelle, impedendone la respirazione;
  • alimentazione: alcuni cibi sono un toccasana per la pelle. In particolare, gli alimenti ricchi di vitamina C che possono aiutare a stimolare il collagene e di contrastare i radicali liberi. Tra i cibi consigliati ci sono broccoli, peperoni, kiwi, agrumi e cereali, il tè verde (ricco di catechine), l’avocado, il salmone, le carote e le mandorle;
  • massaggio: alcuni movimenti praticati sul viso possono aiutare a favorire la circolazione sanguigna, stimolando la rigenerazione della pelle. È importante praticare un auto massaggio delicato con movimenti che vanno verso l’alto. Per potere aiutare a stimolare il rinnovamento cellulare del viso puoi effettuare ogni giorno un’accurata pulizia, utilizzando prodotti che siano in grado di eliminare le impurità ma al contempo che rispettino la pelle, come l’acqua micellare.

Vitamine e rinnovamento cellulare

Le vitamine sono un ottimo sostegno per i meccanismi cellulari che combattono l’invecchiamento. Non si può fermare il tempo ma si possono aumentare le difese contro l’azione delle molecole tossiche per le cellule, grazie alle proprietà antiossidanti delle vitamine A, C ed E.

Basse concentrazioni di vitamina E sembrano essere collegate al declino fisico, in quanto questa vitamina all’interno della cellula si occupa di neutralizzare l’azione svolta dai radicali liberi. In presenza di un deficit della vitamina E, ecco che si produce uno stress ossidativo che può danneggiare lipidi, DNA, proteine, neuroni e tessuto muscolare.

Introdurre nella propria alimentazione questi nutrienti può essere utile per aiutare a contrastare l’accumulo dei radicali liberi e la loro azione contro le molecole essenziali per la vita della cellula. In età più avanzata, questi nutrienti possono proteggere da un’ulteriore invecchiamento cellulare.

Altri micronutrienti come le vitamine del gruppo B, la vitamina D, lo zinco, il selenio possono influenzare positivamente le prestazioni fisiche e lo stato di salute generale. È, quindi, importante assumerne una dose adeguata soprattutto durante la terza età quando le carenze sono più frequenti, chiedendo consiglio al proprio medico su quali alimenti consumare ed eventualmente su quali integratori alimentari assumere.

Attività fisica: può essere utile per la pelle?

Per far fronte alla minore efficienza di organi e tessuti invecchiati, il consiglio degli esperti è quello di tenersi in allenamento praticando una regolare e costante attività fisica. Un adeguato esercizio fisico, con l’ausilio di professionisti del settore, può aiutare a contrastare la perdita di forza muscolare e rafforzare le capacità cardiache oltre che respiratorie.

Ideali possono essere attività aerobiche come la corsa o le camminate veloci, il nuoto, la bicicletta che possono aiutare a migliorare la respirazione e a tonificare il cuore. Piccoli esercizi con i pesi possono aiutare a rinforzare la massa muscolare. Il tutto, naturalmente, deve essere eseguito sotto controllo medico.