Il ferro, siglato in Fe, rappresenta un minerale particolarmente importante per la salute dell’organismo. Sul pianeta il ferro è il quarto elemento più presente, dal simbolo chimico Fe2+, Fe3+, Fe4+. Oltre che un oligoelemento il ferro è anche un metallo ferromagnetico di colore argento, brillante e malleabile per diversi scopi, ma che arrugginisce al contatto con l’aria umida.
A livello dell’organismo il ferro è uno degli oligoelementi più importanti, presente soprattutto all’interno dei globuli rossi, necessario alla sintesi di diversi enzimi. Il ferro deve essere assunto attraverso l’alimentazione quotidiana, onde evitare carenze e disturbi in grado di sfociare in deficit e patologie.
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Ferro: che cos’è? Caratteristiche
Il ferro è un metallo e un oligoelemento tra i più importanti. All’interno dell’organismo il ferro partecipa alla produzione dei globuli rossi e dell’emoglobina. Dopo l’ossigeno, il silicio e l’alluminio il ferro è il quarto elemento più presente sulla Terra, nonché il più sfruttato in campo industriale. In natura il ferro subisce una trasformazione in ossidi di ferro quali la magnetite, limonite e l’ematite.
Proprietà benefiche del ferro
Il ferro partecipa alla produzione dei globuli rossi, dove si trova presente in tre quarti all’interno dell’organismo, e dell’emoglobina per una corretta ossigenazione delle cellule. Il ferro stimola le funzioni di diversi organi interni come la milza, il fegato, il midollo osseo e l’intestino. Le giuste assunzioni giornaliere di ferro rafforzano il sistema immunitario, migliorando la risposta da parte dell’organismo in caso di malattie.
Il ferro interviene anche nei neurotrasmettitori, come dopamina e serotonina, utile in caso di stress. Una carenza di questo oligoelemento può portare il soggetto a soffrire di anemia, un maggior rischio di sviluppare infezioni, spossatezza, fragilità delle unghie, frequenti mal di testa, esaurimento e confusione mentale, irritabilità dell’umore e stipsi.
Ferro: il fabbisogno giornaliero
Il ferro deve essere assunto giornalmente tramite una corretta alimentazione. Il fabbisogno quotidiano di ferro si attesta intorno ai 10 e 18 mg per i soggetti adulti, 30 mg per le donne in stato di gravidanza. L’assorbimento del ferro, che avviene all’interno dell’intestino, viene semplificata dalla vitamina C e dall’acido folico, parte del gruppo delle vitamine B.
Alimenti ricchi di ferro: quali sono?
Quali sono gli alimenti ricchi di ferro che possono essere integrati al piano alimentare giornaliero? Il ferro si trova presente soprattutto nei legumi, sottoposti in precedenza all’ammollo e successivamente alla cottura in acqua pulita per semplificare l’assorbimento necessario da parte dell’organismo.
Il ferro si trova presente anche nel cioccolato fondente, nell’avena, nelle germe di grano, muesli, melassa da zucchero di canna, pane di farina di segale, pane integrale, verdure, grano saraceno, frumento, miglio, frutta secca, uova, carne rossa.
Carenza di ferro: sintomi e accorgimenti
Una carenza di ferro comporta diverse problematiche per la salute dell’organismo tra cui confusione mentale, esaurimento, mal di testa ricorrenti, anemia, spossatezza, stipsi, irritabilità e sbalzi dell’umore, esposizione alle infezioni, fragilità delle unghie, tachicardia.
A livello alimentare è utile integrare l’assorbimento del ferro in abbinamento con alimenti ad alto contenuto di vitamina C e acido folico, limitando l’assunzione di caseina e calcio. In casi di gravi carenze di ferro si può ricorrere all’assunzione di specifici integratori alimentari, in compresse oppure in fialette. Per incrementare l’assorbimento di ferro nei legumi è importante sottoporli ad un lungo processo di ammollo prima di essere sottoposti alla cottura finale.
Controindicazioni del ferro
A causa delle carenze di ferro l’organismo può andare incontro a diverse patologie. I sintomi di una carenza dell’oligoelemento possono tuttavia essere ricondotti anche a celiachia, morbo di Crohn, diete alimentari scorrette, patologie gastrointestinali, disfunzioni metaboliche, emorragie, mestruazioni abbondanti.
Gli effetti collaterali del ferro sono generalmente causati da un’eccessiva assunzione di integratori i quali possono comportare: stipsi, indigestione, svenimenti, dissenteria, febbre, tachicardia, ingiallimento dei denti, dolori a livello muscolare, aritmie, deficit respiratori, eruzioni cutanee, sudorazione eccessiva, vertigini.