Tannini: proprietà, modalità di utilizzo e controindicazioni

I tannini sono delle sostanze che appartengono alla famiglia dei polifenoli, contenuti nella corteccia, nei frutti e nelle foglie di alcune piante tra cui la vite. Il tannino ha la funzione di rendere la pianta meno appetitosa per i predatori naturali e gli agenti patogeni, che la possono attaccare diventando una barriera protettiva di sapore amaro.

Questo gusto aspro viene conferito a numerosi vini, in particolare quelli di colore rosso, i cui tannini sono presenti in maggiore quantità nella buccia degli acini d’uva e nei semi. I tannini possono anche svolgere una possibile azione astringente, antidiarroica, antinfiammatoria e antibatterica naturale. Scopriamo meglio come vengono utilizzati questi polifenoli, quali proprietà ed effetti collaterali possono avere.

Che cosa sono i tannini?

I tannini sono delle sostanze polifenoliche che vengono sintetizzate dalle piante, a livello della corteccia. Il ruolo biologico è quello di difesa dai possibili attacchi dei predatori. Lo scopo, infatti è quello di rendere meno gradevoli le piante. Il sapore amaro è tipico dei tannini e può conferire anche una qualità astringente a molti vini rossi.

Nel caso dei vini rossi, si concentrano maggiormente nei semi e nelle bucce degli acini. I vantaggi che si possono trarre dal consumo di alimenti ricchi di tannini, possono essere molteplici. Negli anni i tannini sono stati utilizzati anche per la concia delle pelli, per la loro lavorazione e trasformazione in pellame e cuoio. In fitoterapia, sono impiegati nel trattamento di disturbi diarroici e in tutte quelle situazioni in cui ci sia forfora e acne, grazie alla sua possibile azione astringente e antinfiammatoria naturale.

Proprietà dei tannini

I tannini possono avere numerose proprietà e possibili effetti benefici sul nostro organismo. Assunti per via orale, raggiungono senza essere modificati il lume intestinale, dove vengono trasformati dalla flora batterica. Qui possono svolgere una possibile azione astringente, antinfiammatoria, antiossidante, antibatterica e antidiarroica. 

Il possibile effetto astringente è reso possibile una volta che entrano a contatto con la proteina della mucosa dell’apparato digerente, che possono rendere quest’ultima poco permeabile. In questo modo, la mucosa del tratto digerente può essere protetta da parassiti, sostanze irritanti e ne può ridurre il rilascio.

La possibile azione antidiarroica può essere determinata dalla formazione di uno strato di protezione dalle proteine coagulate, sulla mucosa intestinale che può aiutare a ridurre lo stimolo della peristalsi intestinale, utile per aiutare anche a ridurre possibili infiammazioni. Lo stesso meccanismo d’azione può essere utile per esercitare una possibile azione antiulcera.

I tannini possono essere utilizzati localmente per la loro possibile azione emostatica, e per questo motivo vengono impiegati come ingrediente all’interno di prodotti da utilizzare nel trattamento di piccoli sanguinamenti nel tratto digerente.

Possibili effetti benefici

Per quanto concerne l’organismo, possono avere possibili proprietà astringenti e antinfiammatorie naturali, quindi possono essere utili per:

  • aiutare a combattere diarrea e gastroenterite;
  • aiutare a contrastare l’azione svolta dai radicali liberi;
  • aiutare a ridurre il rischio di malattie degenerative;
  • aiutare ad abbassare il colesterolo cattivo e a ridurre l’infiammazione della mucosa intestinale;
  • aiutare a favorire la guarigione delle ferite, per via della loro funzione cicatrizzante.

Alimenti ricchi di tannini

Possiamo trovare tannini negli alimenti che producono una sensazione di amarezza e secchezza quando vengono consumati, come nel caso della frutta acerba. Può essere presente:

  • nel vino rosso, tè e caffè;
  • nelle verdure tra cui: gli spinaci;
  • nella frutta come: uva, melograno, frutti di bosco, cachi, mela cotogna e mele;
  • nel cioccolato fondente, nelle noci, nelle mandorle, nella cannella, nell’uvetta nera e nei fagioli.

In particolare, i tannini sono presenti:

  • nel melograno: nella scorza e nei divisori interni. Dalla corteccia si preparano gli infusi, che possono essere utili per aiutare a contrastare la diarrea;
  • nel cachi: nella polpa, la cui presenza dei tannini diminuisce con la maturazione;
  • nella mela: i tannini compaiono quando la polpa di una mela sbucciata viene lasciata scurire. La mela in questo stato può essere utile per aiutare a contrastare la diarrea. Quando è cruda e possiede ancora la buccia, si distingue per la sua ricchezza di fibre, utile in caso di stitichezza;
  • nel tè nero e verde: la concentrazione dei tannini può avere un possibile potere astringente, utile per aiutare a contrastare la diarrea;
  • nell’uva: in particolare nelle varietà Tannat, Nebbiolo, Tempranillo, Montepulciano, Petit Verdot e Petite Syrah.

Utilizzo nei cosmetici

I tannini sono impiegati per la preparazione di tantissimi prodotti per uso cosmetico, come creme per l’acne o shampoo antiforfora, ma anche lozioni che possono aiutare a rimuovere l’eccesso di sebo. Inoltre, i tanni possono avere una possibile proprietà che può aiutare a favorire la vasocostrizione del sistema circolatorio e la coagulazione del sangue.

I tannini vengono anche utilizzati come ingrediente di alcuni prodotti consigliati in caso di ulcere gastrointestinali e problemi di emorroidi. La loro possibile azione astringente fa sì che possano essere applicati a livello cutaneo, in presenza di eccesso di sebo, acne e forfora.

Controindicazioni e possibili effetti collaterali

I tannini vengono considerati sostanze tossiche ed è quindi necessario prestare molta attenzione all’utilizzo. In dosi elevate, possono provocare effetti irritanti sulle mucose del tratto digerente e tossicità al fegato. Pertanto, è sempre consigliabile utilizzare prodotti contenenti questi polifenoli per brevi periodi e a basso dosaggio. L’impiego prolungato potrebbe generare disturbi di digestione e la riduzione dell’effetto lubrificante della saliva. Si sconsiglia l’utilizzo in caso di costipazione e stipsi. 

Sono elementi che conferiscono al vino un odore, un sapore e un colore caratteristico, che a contatto con la saliva la rendono ruvida, amara e secca in bocca. Il consiglio è quello di non abusare mai degli alimenti ricchi di tannini, perché in quantità eccessive sono considerati sostanze “anti-nutritive”, in quanto possono ridurre l’assorbimento delle sostanze nutritive come il ferro, le proteine e provocare gravi carenze all’organismo.