Senso di soffocamento: sintomi, cause, diagnosi, trattamenti e rimedi naturali

Il senso di soffocamento comunemente chiamato “mancanza di aria”, in medicina è noto come “dispnea”, le cui cause possono essere molteplici. In caso di soffocamento la principale difficoltà è quella di non riuscire a respirare, si manifesta una sorta di affanno che dura poco ma è intenso che ricorda l’affaticamento prodotto da un intenso sforzo fisico.

Andiamo a vedere nello specifico che tipo di sintomi si manifestano, quali possono essere le possibili cause e che tipo di trattamenti e rimedi si possono intraprendere per migliorare lo stato di salute.

Sintomatologia

Quando si avverte un senso di mancanza di aria e quindi si ha difficoltà nel respirare, spesso si associano una serie di sintomi che possono portare a una condizione ben più grave se sottovalutati o se non si interviene tempestivamente. Pertanto è bene chiamare il medico quando si manifesta:

  • dolore al collo e mal di gola;
  • perdita di peso;
  • comparsa di un nodo alla gola superati i 50 anni di età;
  • dolore;
  • soffocamento e difficoltà nell’ingoiare;
  • rigurgito;
  • affaticamento muscolare;
  • al tatto o visivamente una massa.

Principali cause

All’origine del senso di soffocamento ci possono essere molteplici cause come eccessivi sforzi fisici, stress, ansia, attacchi di panico, reazione allergiche e shock anafilattici. In quest’ultimo caso, il contatto con gli allergeni può determinare un affaticamento nel respirare, cosicché l’aria non arriva ai polmoni in modo corretto. In condizioni normali la respirazione avviene mediante un meccanismo involontario e automatico. Quando manca l’aria, si verifica una condizione tale che il soggetto può impaurirsi peggiorando la situazione. Andiamo a vedere quali sono le principali cause.

Ansia

L’ansia è una delle cause principali nelle persone che non soffrono di particolari patologie che possono provocare un soffocamento da mancanza di aria. Durante una crisi di panico, un attacco di ansia o in momenti stressanti può succedere che una persona avverta un senso di soffocamento. In questi casi è bene imparare a riconoscere gli attacchi, così da sedersi e cercare di ritrovare la calma. Bisogna respirare normalmente per ritrovare il controllo della situazione. Spesso però, può essere necessario dovere chiedere aiuto a un esperto che vi insegnerà a gestire e superare questi disturbi.

Eccessivo allenamento

Sottoporre il fisico a intensivi ed eccessivi allenamenti o compierli in modo sbagliato può generare un senso di soffocamento. Succede sia a coloro che sono esperti nel fare sport che alle persone fuori forma. Più frequentemente è una condizione che interessa coloro che conducono una vita sedentaria o che sono in sovrappeso.

In questi casi si può svolgere attività fisica scegliendo allenamenti che si adattino al proprio fisico e aumentare di volta in volta l’intensità degli esercizi, in base alle proprie capacità. Poco per volta sarà possibile eseguire esercizi che richiedono sempre più sforzi. Nel caso in cui si dovesse avvertire una mancanza di aria sarà necessario rallentare il ritmo degli esercizi e regolare la respirazione.

Disturbi cardiaci

Il cuore è il motore che fa circolare il sangue nel nostro corpo. Quando per vari motivi, non funziona correttamente questo pompaggio del sangue non viene portato a compimento in modo corretto. Solitamente il problema si presenta quando una persona con problemi di cuore pratica attività che richiedono un maggiore sforzo cardiaco.Questo può fare sì che l’organismo non riceva sangue e ossigeno a sufficienza, inviando un allarme al sistema nervoso centrale e generando un senso di soffocamento con l’aggiunta di fitte al petto. In questi casi è consigliato rivolgersi a un esperto per capire come intervenire tempestivamente.

Gravidanza

In caso di gravidanza, la placenta e il feto costringono il diaframma della gestante ad aumentare di volume all’interno di uno spazio ristretto. Anche i polmoni non possono espandersi correttamente generando nella madre un senso di soffocamento.

Quando ciò avviene, è bene mantenere la calma, distendendosi e appoggiandosi a un cuscino, formando un angolo di 45°. Nel frattempo bisogna respirare normalmente. Per dormire bene, occorre evitare di sdraiarsi in posizione orizzontale, poiché peggiorerebbe la mancanza di aria a causa della gravità che opprime ancora di più il diaframma.

Problemi respiratori

Un’altra causa molto frequente è data dai problemi respiratori legati a patologie particolari come asma, bronchite, polmonite, infezioni delle vie respiratorie o attacchi allergici. In tutti questi casi la prima cosa da fare in assoluto è quella di parlare con il proprio medico, il quale effettuerà una diagnosi della patologia respiratoria in atto, stabilendo il trattamento più adeguato al caso. Le terapie indicate solitamente sono farmaci antibiotici associati al riposo.

Mancanza di aria nei bambini

Il senso di soffocamento è una condizione che può interessare anche i bambini in quanto può ostruire le vie respiratorie e nei casi più gravi richiede un ricovero ospedaliero.

Obesità

Il caso dell’obesità è simile a quello della gravidanza. Quando c’è un accumulo di grasso nella zona dell’addome, questo esercita una pressione sul diaframma ostacolando l’espansione e provocando il senso di soffocamento. In questo caso si consiglia di rivolgersi a un esperto in alimentazione e dietetica per avere i consigli su come perdere peso in modo corretto e sano.

Malattie neuromuscolari

Anche le malattie neuromuscolari possono coinvolgere sia il diaframma che i muscoli della gabbia toracica causando un malfunzionamento dell’apparato respiratorio. In questi casi una volta diagnosticata la causa, si interviene con gli opportuni trattamenti farmacologici.

Diagnosi

L’obiettivo principale della diagnosi è quello di capire se si tratta effettivamente di disfagia, che indica un disturbo della struttura della faringe o dell’esofago. Il medico sottoporrà al paziente una serie di domande per capire la sintomatologia e se avverte in particolare modo dolori e difficoltà durante la deglutizione. Importante è capire se i sintomi si manifestano quando si mangia o si beve, oppure se sono indipendenti da queste attività. Il medico dovrebbe indagare quindi sul collegamento tra sintomi ed eventuali stati psicologici del paziente. Sarà opportuno anche indagare su eventuali perdite di peso e debolezza muscolare.

Non appena sarà terminata la visita il medico sarà in grado di stabilire la diagnosi, escludendo eventuali problemi tiroidei e neurologici. I pazienti che presentano i sintomi tipici del nodo alla gola generalmente non vengono sottoposti a particolari esami. Qualora la diagnosi fosse incompleta o poco chiara, potrebbero essere richiesti ulteriori esami tra cui:

  • ecografia dell’esofago, opaca o con mezzo di contrasto;
  • misurazione del tempo di deglutizione;
  • radiografia toracica;
  • manometria esofagea.

Trattamenti farmacologici

Nel momento in cui si avverte la sensazione di soffocamento è fondamentale rimanere calmi. Basta sedersi in un posto tranquillo e sicuro, cercando di controllare la respirazione. Se passati alcuni minuti la situazione non migliora, occorre chiamare il medico o il pronto soccorso, a seconda della gravità della sintomatologia.

Nel caso in cui questo disturbo sia legato a una patologia di base, occorrerà rivolgersi a un esperto per effettuare i dovuti controlli e seguire il trattamento indicato per tenere sotto controllo i sintomi. Il senso di soffocamento può presentarsi in varie forme e in base a questo i rimedi possono cambiare notevolmente. In presenza di una situazione occasionale legata a periodi di stress o a stati di ansia, il miglior rimedio in assoluto è il riposo, cercando di tenere lontane le fonti di stress.

Quando invece, il problema si presenta con episodi acuti è opportuno intervenire facendo sdraiare la persona in difficoltà. Se l’episodio è duraturo meglio eseguire specifiche terapie farmacologiche su suggerimento di un esperto, abbinate a uno stile di vita sano ed equilibrato. In presenza di “bolo isterico” non sembrano esserci particolari cure mediche da seguire. Si tratta di sensazioni soggettive, destinate a risolversi solo dopo avere trovato una condizione di benessere generale. Fondamentale riuscire a tenere a bada i propri stati emotivi, anche rivolgendosi a uno psicologo o psichiatra, se necessario. Si può consigliare anche di:

  • evitare di deglutire molte volte;
  • non schiarire la gola frequentemente;
  • consumare bevande calde, tisane o caramelle a basso contenuto di zuccheri.

Farmaci e linee guida sull’alimentazione sono indicati per coloro che presentano un nodo alla gola provocato dal reflusso gastro-esofageo. Se invece, la causa è da ricercare in malattie strutturali o motorie dell’esofago e degli organi dell’apparato digerente superiore, verranno prescritte cure mediche specifiche.

Linee guida sull’alimentazione

Il senso di soffocamento come abbiamo visto può essere provocato da numerose cause ma può anche dipendere da uno scorretto stile di vita e cattive abitudini alimentari. Se siete dei fumatori, sicuramente smettere di fumare può essere il primo passo da compiere. Anche le proprie abitudini alimentari possono incidere sulla sintomatologia. Ecco perché:

  • si possono consumare liberamente frutta e verdura di stagione;
  • è bene controllare la quantità di carne rossa consumata;
  • è opportuno evitare il consumo di cibi grassi e fritti;
  • occorre ridurre o eliminare tutte le bevande alcoliche.

A una corretta alimentazione si può anche associare dell’attività fisica come andare in bicicletta o fare delle passeggiate di venti minuti circa, al giorno. Oltre che beneficiarne il vostro fisico, praticare attività fisica aiuta l’attività respiratoria, a ridurre lo stress, l’ansia, la depressione che spesso sono le cause di questo disturbo.

Rimedi naturali

Tra i migliori rimedi naturali troviamo:

  • il riposo: che aiuta a contrastare il senso di soffocamento, specialmente per le persone anziane e le donne in gravidanza;
  • esercizi di respirazione: che aiutano a diminuire le difficoltà respiratorie nelle ore notturne;
  • omeopatia: fiori di Bach che aiutano a combattere l’ansia, l’arnica, il carbone vegetale, l’ignatia e la grindelia da assumere prima di andare a dormire;
  • cromoterapia: i colori come il verde e il blu aiutano a distendere i nervi e a stimolare la tranquillità.