Lattulosio: che cos’è? Come si assume? Controindicazioni e possibili effetti indesiderati

Il lattulosio prende il nome dai suoi componenti, il fruttosio e il galattosio, uno zucchero semplice che non viene digerito né assorbito dal nostro apparato gastrointestinale e quindi, non rientra tra i composti che possono essere assunti mediante l’alimentazione per fornire energia al nostro organismo.

Si tratta di uno zucchero artificiale che viene comunemente utilizzato come ingrediente di integratori alimentari e sciroppi che possono aiutare a favorire la stipsi. Non è naturalmente presente nel latte ma è prodotto attraverso processi di riscaldamento.

Nel latte pastorizzato è presente un piccola quantità, che non viene digerita nell’intestino tenue ma arriva fino al colon, a differenza del lattosio. Scopriamo insieme come può essere assunto e quali possibili controindicazioni può avere.

Che cos’è il lattulosio?

Il lattulosio è uno dei fattori nutritivi utilizzati dai batteri che popolano il colon, che possiedono l’enzima in grado di distruggerlo e utilizzarlo per il proprio metabolismo, liberando acidi grassi a catena corta come prodotti di scarto (idrogeno e metano). La trasformazione del lattulosio da parte dei batteri intestinali può avere un effetto lassativo che viene prodotto dai gas intestinali e dallo stimolo della peristalsi, che riduce il tempo di transito delle feci nell’intestino.

Se assunto in quantità eccessive, rispetto la capacità di digestione dei batteri, il lattulosio può esercitare una possibile azione lassativa ancora più forte, in quanto tutto lo zucchero non digerito che rimane nell’intestino attirerà i liquidi che gonfieranno e ammorbidiranno le feci, facilitandone il transito lungo il canale intestinale e la conseguente evacuazione.

Un altro possibile impiego del lattulosio prevede la sua assunzione per aiutare a facilitare la diagnosi del funzionamento gastrointestinale che può provocare diarrea, gonfiore, crampi addominali, meteorismo e flatulenza, spesso legate a disequilibri della flora batterica intestinale oppure a forme di malassorbimento.

In questi casi, il lattulosio viene utilizzato all’interno di un test che prende il nome di “Breath test” che si esegue facendo ingerire una dose fissa di principio attivo, al mattino e a digiuno, misurando la quantità di idrogeno presente nell’aria respirata, che viene raccolta nelle 3-4 ore successive in un apposito sacchetto. L’analisi dei gas viene eseguita più volte su campioni di aria respirata, raccolti in 15-20 minuti.

Per potere ottenere un risultato che sia affidabile è necessario effettuare una preparazione preventiva semplice ma lunga, per via della necessità di non dovere assumere né lattulosio né altri lassativi o antibiotici che possano modificare il transito intestinale nei 30 giorni che precedono il test ed evitare anche l’uso di integratori a base di fermenti lattici, yogurt e latte di origine animale nei 15 giorni precedenti.

Lattulosio e alimentazione

Il lattulosio è un principio attivo che sembra essere efficace e ben tollerato, ma i prodotti che lo contengono come gli integratori o i lassativi non devono in nessun modo essere considerati sostituti del proprio regime alimentare e di uno stile di vita sano e attivo.

Un’alimentazione bilanciata ed equilibrata e uno stile di vita attivo e sano sono due elementi fondamentali per supportare una corretta digestione e un transito intestinale regolare, riducendo così la possibilità di sviluppare possibili problemi gastrointestinali. Per potere aiutare a favorire le evacuazioni e renderle più frequenti, può essere consigliato di:

  • garantire all’organismo il corretto apporto quotidiano di acqua, sali minerali bevendo almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno attraverso succhi di frutta, centrifughe, tisane, brodi, vellutate e zuppe a base di verdure, legumi e cereali;
  • consumare regolarmente frutta e verdure fresche, che siano crude o cotte all’interno di ogni pasto;
  • utilizzare l’olio extravergine di oliva a crudo, in piccole quantità per potere aiutare a contrastare in modo naturale la stipsi;
  • aumentare il consumo di alimenti integrali o di aggiungere della crusca allo yogurt, a creme di verdure per aiutare a migliorare il transito intestinale.

Necessari per potere aiutare a contrastare la stitichezza sono: il movimento, come passeggiate giornaliere di almeno un’ora oppure sessioni di ginnastica e ridurre lo stress, seguendo corsi di yoga, mind-fulness o praticando tecniche di respirazione e rilassamento.

Come si assume il lattulosio?

L’assunzione abituale del lattulosio avviene per via orale, sotto forma di lassativo. Per questo uso, in commercio sono disponibili sciroppi e stick a base di solo lattulosio senza eccipienti aggiunti. I prodotti a base di lattulosio sono considerati farmaci da banco oppure integratori alimentari, che non necessitano di alcuna prescrizione medica per l’acquisto ma per i quali è sempre consigliato chiedere il parere a un esperto. 

I prodotti possono essere assunti per brevi periodi di tempo in caso di stipsi occasionale, prestando sempre attenzione ai dosaggi per evitare di andare incontro a possibili effetti indesiderati. Gli esperti consigliano di assumere lo sciroppo lassativo la sera prima della cena o al mattino a digiuno, per potere aiutare a facilitare velocemente il passaggio nello stomaco e l’arrivo nell’intestino.

Se la stipsi dovesse persistere a causa di un periodo prolungato di stress o per sedentarietà possono essere previste dosi di mantenimento più basse, sempre stabilite in base alla gravità dei sintomi. La stitichezza può essere comunque legata a varie cause e nel caso in cui dovesse persistere anche dopo l’assunzione del lattulosio è consigliabile rivolgersi al medico per capirne in modo approfondito le possibili cause.

Controindicazioni e possibili effetti indesiderati

L’assunzione in dosi eccessive di lattulosio può essere responsabile della comparsa di diarrea, dolori crampiformi, coliche addominali, eccessiva produzione di gas intestinali, meteorismo, flatulenza, e alcune volte di nausea e vomito. L’uso prolungato può causare malassorbimento di vitamine e sali minerali come il potassio, può favorire la perdita d’acqua, lo sviluppo di disidratazione, soprattutto nei bambini e nelle persone anziane. Basta seguire le indicazioni riportate sulle confezioni dei prodotti e chiedere consiglio al proprio medico per evitare qualsiasi tipo di possibile controindicazione.

Nel caso dello sciroppo lassativo il dosaggio negli adulti può variare in funzione della gravità della stitichezza. Se dovesse comparire una diarrea consistente il problema può essere risolto sospendendo l’assunzione. Tuttavia, per evitare che si possano sviluppare possibili disturbi addominali aggiuntivi, se non si è mai assunto lattulosio in precedenza, è bene:

  • iniziare sempre con le minime dosi previste, aumentandole solamente chiedendo un parere al proprio medico;
  • avere un po’ di pazienza, perché solitamente il lattulosio impiega circa 48 ore per potere fare effetto.

Quando viene sconsigliato l’utilizzo di integratori a base di lattulosio?

Ricorda che i lassativi, anche quelli che contengono lattulosio, sono controindicati quando oltre alla stitichezza sono presenti dolore, crampi addominali acuti, nausea, vomito, ostruzione o stenosi intestinale, sanguinamento rettale e grave stato di disidratazione. I lassativi devono essere assunti con attenzione e solo in casi di effettiva necessità negli anziani e nei bambini di età inferiore ai sei anni, su esplicito consiglio medico.

In persone con patologie particolari e che stanno seguendo una terapia farmacologica, l’utilizzo di un lassativo come il lattulosio deve avvenire sotto controllo medico per brevi periodi di tempo e in modo occasionale. Questi integratori possono aiutare a ridurre il tempo di permanenza nell’intestino e, quindi, l’assorbimento di farmaci assunti contemporaneamente per via orale alterandone l’attività terapeutica.

Il lattulosio è controindicato a tutte le persone affette da galattosemia, una malattia metabolica rara di natura genetica, caratterizzata dagli enzimi che trasformano il galattosio in glucosio consentendone la completa digestione e l’utilizzo da parte dell’organismo. La somministrazione è poi controindicata durante la gravidanza e l’allattamento.