Succhi di frutta: storia, proprietà, spremitura e controindicazioni

I succhi di frutta, chiamati anche estratti, si ottengono tramite la spremitura della polpa di uno o più frutti. Le bevande industriali hanno ottenuto una grande approvazione nel corso degli anni, data anche dalle diverse tipologie immesse sul mercato come le versioni biologiche e quelle prive di zuccheri aggiunti.

Tra le versioni più popolari si trovano i succhi di frutta alla mela, alla pera, all’ananas, alla pesca, mirtillo e uva. Ma quali sono le caratteristiche, la storia, le tecniche di lavorazione, i benefici e le controindicazioni dei succhi di frutta? Andiamo ad approfondire il tutto all’interno di questa nuova guida dedicata!

Storia dei succhi di frutta

I primi cenni storici della bevanda risalgono all’8000 a.C. circa, grazie ai ritrovamenti di alcuni gruppi di granella di uva utilizzati per la preparazione del vino, ma in modo del tutto simile a quella di un succo. Il primo vero succo di frutta, prodotto in Italia nel XVI secolo, si deve alla lavorazione della polpa dei limoni trasformati in limonata. Nel XVII secolo si assiste invece alla realizzazione del succo di frutta all’arancia.

Più tardi, nel XVIII, i succhi di frutta agli agrumi realizzati da James Lind sono stati utilizzati come coadiuvanti ai trattamenti nella lotta contro lo scorbuto, sfruttando successivamente la tecnica della pastorizzazione per la loro conservazione. In Italia la spremitura della polpa di frutta viene chiamata succo di frutta oppure estratto mentre in altri paesi, come la Bulgaria, i succhi di frutta vengono denominati estratti dolcificati di frutta, nettare per la versione naturale.

Caratteristiche e significato della terminologia

A livello europeo il succo di frutta è disciplinato dal dir. 2001/112/CE e successivi aggiornamenti e viene etichettato come un prodotto non fermentato. Fino al 2012 all’interno delle bevande potevano essere aggiunti vari tipi di zuccheri, odiernamente limitati unicamente ai soli zuccheri naturali della frutta stessa. Il succo di frutta si ottiene tramite la separazione della polpa del frutto dal resto delle sue parti non commestibili come i semi, noccioli e la buccia (anche se quest’ultima può essere consumata o sottoposta ad altre tecniche di lavorazione).

I succhi di frutta possono essere concentrati (dove si richiede l’aggiunta di acqua), preparati tramite un diluendo da succo concentrato (evidenziato in etichetta), arricchito con vitamine, sali minerali, fibre, sostanze secche e sottoposto a tecniche di conservazione per la sua immissione in commercio.

Tipologie di spremitura e tecniche di conservazione

Per ottenere il succo di frutta è necessario avvalersi di utensili e tecniche di lavorazione specifiche come gli estrattori a freddo oppure a caldo, anche denominati centrifughe. Quest’ultime provocano un’ossidazione prematura e una compromissione delle proprietà chimiche del frutto. La spremitura a freddo si dimostra invece più delicata durante il processo di spremitura e presenta meno rotazioni della lama rispetto alla tecnica precedente. In questo caso, in assenza di una pastorizzazione, si rende necessario consumare il succo di frutta nel breve periodo.

I succhi di frutta industriali vengono sottoposti alla pastorizzazione, un processo termico che minimizza anche l’eventuale nocività della presenza di batteri, funghi e lieviti. Tra le altre tecniche di conservazione si trovano anche l’essiccazione e la vaporizzazione, meno sfruttate in questo campo.

Succhi di frutta al 100%

Quando troviamo in etichetta la denominazione di un succo di frutta naturale al 100% le ripartizioni comprendono generalmente un 90% di acqua, vitamine, sali minerali e fitonutrienti. Il restante 10% comprende invece zuccheri naturali presenti all’interno della polpa fresca del frutto.

Nettare di frutta

Il nettare di frutta comprende polpa di frutta spremuta oppure purea alla quale vengono aggiunti zuccheri oppure dolcificanti o edulcoranti, compreso un ridotto apporto di additivi. In questo caso si possono trovare concentrazioni di polpa tra il 25-50%.

Succo da non concentrato

In questo caso la direttiva Succhi (2012/12) regolamenta le bevande ottenute dal succo di frutta non concentrato, ricavato dalle parti mature e commestibili del prodotto primario e sottoposto alla tecnica di pastorizzazione per la sua conservazione.

Succo da concentrato

Il succo di frutta da concentrato prevede l’eliminazione dell’acqua in eccesso presente all’interno della polpa del frutto, al fine di mantenere intatte tutte le sue caratteristiche organiche.

Bevande a base di frutta

Sia i succhi di frutta al 100% naturali, sia quelli ottenuti dal nettare rientrano all’interno della classificazione delle bevande a base di frutta.

Proprietà nutrizionali dei succhi di frutta

A seconda del metodo di spremitura e delle tecniche di lavorazione anche le proprietà nutrizionali dei succhi di frutta possono subire diverse variazioni. In 100 grammi di succo di frutta (di pera e albicocca) si trovano:

  • 56 Kcal
  • 2% proteine
  • 2% lipidi
  • 96% carboidrati
  • 84,5 grammi di acqua
  • 8 mg di calcio
  • 11 mg di fosforo
  • 0,03 mg di riboflavina
  • 0,01 mg di tiamina
  • 0,3 g di ferro
  • 0,3 g di niacina

Benefici e vantaggi

I succhi di frutta, amati soprattutto dai bambini, possiedono diverse proprietà e possibili benefici soprattutto per le bevande prive di ulteriori zuccheri aggiunti. Rispetto ad altre bevande gassate e zuccherate i succhi di frutta vengono identificati come più salutari e rinfrescanti, adatti al consumo in qualsiasi stagione dell’anno.

Le loro proprietà interne conservano una fonte importante di micronutrienti, come vitamine (soprattutto vitamina C) e sali minerali. Le versioni al 100% originate da polpa di frutta possono essere assunte in sostituzione delle porzioni giornaliere del prodotto fresco. Grazie al contenuto di fibre i succhi di frutta possono aiutare il benessere delle funzionalità intestinali e la loro regolarità.

La bevanda contiene anche enzimi vivi, antiossidanti essenziali che possono aiutare a contrastare l’invecchiamento cellulare e l’invecchiamento cutaneo. Le linee guida raccomandano l’assunzione dei succhi di frutta lontano dai pasti principali della giornata, preferibilmente a temperatura ambiente al fine di non alterare e sovraccaricare la termoregolazione naturale dell’organismo. Grazie alla presenza del potassio i succhi di frutta possono aiutare a migliorare la resistenza e il recupero fisico e sono consigliati soprattutto per gli sportivi.

Succhi di frutta: i più diffusi a livello commerciale

In commercio si possono reperire moltissime varianti di succo di frutta. Tra le più apprezzate di sempre troviamo:

  • succo di frutta alla mela
  • succo di frutta alla pera
  • succo di frutta all’arancia
  • succo di frutta all’arancia amara 
  • succo di frutta alla pera
  • succo di frutta all’uva
  • succo di frutta alla pesca
  • succo di frutta all’albicocca
  • succo di frutta all’ananas 
  • succo di frutta al mirtillo 
  • succo di frutta all’ace
  • succo di frutta alla fragola
  • succhi di frutta misti (dove si possono trovare diverse polpe di frutti)
  • succhi di frutta tropicali
  • succo di frutta al pompelmo
  • succo di frutta ai frutti di bosco

Effetti collaterali e controindicazioni

I succhi di frutta lavorati industrialmente possono perdere le loro qualità organiche attraverso i vari processi di spremitura e conservazione. In questo caso le fibre non possono andare a sostituire la necessità di una porzione vegetale ottenuta da un alimento crudo oppure cotto. La ricchezza degli zuccheri semplici presenti nella bevanda è sconsigliata in caso di patologie diabetiche.