Con il termine emulsionante si indica una sostanza che può stabilizzare un’emulsione, ovvero sostanze che possono diminuire la tensione superficiale dei liquidi per stabilizzare il composto. Vengono utilizzati sia in ambito cosmetico che alimentare e possono avere delle possibili controindicazioni.
L’emulsione serve proprio a fare in modo che gli ingredienti utilizzati per la preparazione di determinati alimenti o prodotti di cosmetica, rimangano legati stabilmente per lunghi periodi di tempo, sia che si tratti di prodotti artigianali che industriali. Scopriamo insieme come vengono utilizzate queste sostanze, a cosa servono nello specifico e che tipo di possibili controindicazioni possono scatenare.
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Che cosa sono gli emulsionanti? A cosa servono?
Gli emulsionanti sono ingredienti necessari per la preparazione di molti cosmetici come creme corpo e viso. Molti dei prodotti che troviamo in commercio sono emulsioni, come le creme per il viso, il latte detergente, le creme corpo o le protezioni solari. In chimica, l’emulsione è costituita da un sistema nel quale un liquido viene distribuito uniformemente in un altro liquido, sotto forma di piccole goccioline.
Il sistema è quindi, formato da una fase cosiddetta “dispersa” e una “disperdente”. Se la fase dispersa è composta da un olio o da una miscela di oli e la fase disperdente è acquosa, si parla di emulsioni “olio in acqua” che vengono indicate con la sigla O/A. Al contrario, vengono chiamate emulsioni “acqua in olio” (A/O) tutti i sistemi in cui la fase dispersa è rappresentata dall’acqua e quella disperdente è costituita da un olio o da una miscela di oli.
Dato che l’acqua e l’olio non possono essere miscelati tra di loro, le emulsioni sono stabilizzate proprio grazie all’utilizzo degli emulsionanti, delle sostanze che possono aiutare a ridurre la tensione superficiale della fase in cui sono meno solubili, favorendo così la rottura in gocce. Gli emulsionanti sono sostanze che possono essere dotate di una capacità di solubilità sia in acqua che in olio.
Modalità di utilizzo
In campo alimentare
Gli emulsionanti sono molto utilizzati nell’industria alimentare come additivi e possono agire impedendo ai grassi e all’acqua di separarsi in poco tempo. Possono essere di:
- natura vegetale: come ad esempio la lecitina che si ottiene dai semi di soia oppure dal tuorlo dell’uovo, molto utile nella produzione della maionese o della farina di semi di carrube;
- natura chimica: utilizzata nella lavorazione della carne, del gelato, del pane o del cioccolato.
L’utilizzo degli emulsionanti è regolamentato da leggi dell’UE che stabiliscono la presenza nelle etichette dei prodotti che li contengono e di una scritta che viene riportata con la lettera “E” seguita da numeri da 400 a 499. Queste sostanze sono utilizzate nell’industria del cibo perché consentono agli ingredienti di rimanere legati per lungo tempo.
Per fare in modo che gli ingredienti non si separino dopo un certo tempo e dare quindi, stabilità alle preparazioni alimentari, vengono usati gli emulsionati che possono impedire anche il deterioramento del cibo. Molteplici sono gli utilizzi in campo alimentare come ad esempio:
- per la produzione del pane: questo alimento privo di emulsionanti risulterebbe secco e facilmente potrebbe diventare raffermo. Gli emulsionanti aggiunti alla pasta, invece, possono aiutare a rendere il pane più soffice, più voluminoso e ne assicurano la conservazione;
- per la lavorazione della carne: possono essere impiegati per la preparazione di salsicce, composte da proteine, grassi ed acqua. In queste preparazioni gli emulsionanti svolgono il ruolo di stabilizzanti e distribuiscono il grasso in modo uniforme. Inoltre, vengono impiegati anche nei prodotti a base di carne magra, per renderli più appetitosi;
- per la lavorazione del gelato: soprattutto nel processo di congelamento, per dare al prodotto una consistenza più omogenea e non farlo sciogliere. Per lo stesso motivo vengono anche utilizzati nella preparazione di frullati con latte, yogurt e sorbetti;
- per la preparazione di prodotti a base di cioccolato: gli emulsionanti aggiunti possono aiutare a modellare il cioccolato in varie forme, impedendo al prodotto di diventare opaco in superficie, se viene conservato a temperature elevate.
Nei farmaci e in cosmetica
All’interno di numerosi detergenti vengono aggiunti i tensioattivi, ovvero una tipologia di emulsionanti che possono aiutare a favorire la pulizia facendo disperdere la sporcizia in acqua. Altri emulsionanti vengono invece, utilizzati per la preparazione di cosmetici quali creme per il viso o per il corpo, e sono anche contenuti in lozioni medicinali. Possono essere di origine vegetale preferiti dai produttori di cosmetici naturali o di origine chimica come i tensioattivi, più tollerati dalle pelli particolarmente sensibili.
A loro volta queste tipologie si possono suddividere in altre categorie: tensioattivi anionici, cationici, anfionici oppure neutri. Tutte queste sostanze sono facilmente reperibili leggendo l’INCI, ovvero l’elenco degli ingredienti che deve essere indicato obbligatoriamente sulle etichette apposte sul retro di tutti i prodotti.
Emulsionanti naturali: quali sono?
Gli emulsionanti, come abbiamo visto, sono sostanze il cui compito è quello di tenere unite fasi acquose e oleose che solitamente non possono essere mescolate tra loro. Un emulsionante naturale può essere ad esempio la lecitina di soia, che viene utilizzata nell’industria alimentare. Nella cosmesi fai da te, la lecitina di soia viene usata invece per la preparazione di emulsioni a freddo.
Altri emulsionanti utilizzati in cosmetica sono prodotti dalla reazione chimica di un acido grasso e di uno zucchero, tra cui l’alcol cetilico. A differenza della lecitina di soia, che si può facilmente trovare anche al supermercato, per acquistare questi emulsionanti è necessario rivolgersi a negozi specializzati nella vendita di materie prime cosmetiche.
Quali emulsionanti possono fare male?
Come tutti gli additivi alimentari, l’utilizzo degli emulsionanti viene regolamentato da una legislazione precisa nell’UE. Vengono stabilite leggi per le quantità da utilizzare e viene prescritto che l’uso di queste sostanze debba essere obbligatoriamente indicato sulle confezioni con la specificazione del nome e della sigla. Solitamente, queste sostanze sembrano essere considerate sicure se si rispettano i dosaggi di utilizzo negli alimenti. Solo se assunte in dosi eccessive e per lunghi periodi, in persone sensibili, possono determinarsi allergie o disturbi che possono coinvolgere l’apparato gastroenterico.
Uno degli emulsionanti che viene considerato poco sicuro sembra essere la “carragenina”, una sostanza usata come addensante in vari prodotti come budini, gelati e formaggi spalmabili. Nonostante ciò, sembra essere considerata sicura in America, anche se sono stati evidenziati possibili problemi di lieve entità a livello gastrointestinale e possibili danni anche permanenti all’apparato digerente.
Questo additivo, indicato con la sigla E047, può provocare gonfiore addominale, mal di stomaco e problemi digestivi cronici. Il tutto sembra essere legato alle sostanze chimiche nocive che emergono durante il processo di lavorazione delle alghe da cui viene ricavato l’additivo. La carragenina potrebbe inoltre, essere responsabile di alcune problematiche digestive, motivo per il quale molti esperti suggeriscono di eliminare dal proprio regime alimentare, per un periodo, il consumo di prodotti che contengono questo additivo.
La gomma arabica, chiamata anche gomma d’acacia, e indicata con la sigla E414, si ottiene dalla sostanza gommosa di una pianta originaria del Sudan. Questa sostanza viene estratta in perle di colore bianco che vengono sottoposte a un processo di macinazione. Nell’industria alimentare viene utilizzata come addensante e stabilizzante, oppure la si può trovare come supporto per altri additivi alimentari.
La gomma arabica utilizzata in varie preparazioni come dolci, budini, caramelle, gomme da masticare, sorbetti e gelati, secondo alcuni studi sembra essere in grado di potere fare sviluppare un possibile rischio di tossicità e se consumata in larghe quantità, può provocare possibili reazioni allergiche, flatulenza e gonfiori addominali.