I bifidobatteri sono dei microrganismi che popolano il nostro intestino e vivono insieme ad altre specie batteriche come i lactobacilli. Il Bifidus, invece, il più conosciuto, è il nome commerciale con cui si indica un solo ceppo batterico appartenente ai bifidobatteri, contenuto ad esempio negli yogurt.
Conoscere e prendersi cura del proprio intestino è fondamentale per mantenere il benessere dell’organismo. Questi batteri possono svolgere un ruolo importante per il benessere generale, perché possono regolare molti processi fisiologici e alcuni delicati meccanismi di risposta immunitaria. Scopriamo insieme a cosa servono i bifidobatteri, dove trovarli e quali possibili effetti benefici possono avere sul nostro corpo.
Che cosa sono i bifidobatteri? Dove si trovano?
I bifidobatteri sono una categoria di batteri che dominano il tratto gastrointestinale dell’uomo. Nonostante nell’adulto rappresentino una percentuale bassa rispetto le comunità batteriche totali dell’intestino, i bifidobatteri sono numerosi nei neonati specie se allattati al seno materno. Possono svolgere un ruolo importante nello sviluppo del sistema immunitario e delle capacità digestive del bambino.
Questi batteri, infatti, colonizzano velocemente l’intestino dei neonati fin dalle prime settimane dalla nascita, grazie alla capacità di utilizzare oligosaccaridi presenti nel latte materno, che è allo stesso tempo fonte di bifidobatteri che arrivano vivi nell’intestino del piccolo. La prima importante funzione dei bifidobatteri è quella di introdurre “metaboliti” e creare un ambiente adeguato per la crescita di altre specie batteriche che popoleranno l’intestino dell’adulto.
Ecco perché i neonati allattati al seno solitamente ospitano un microbiota più complesso e numeroso rispetto ai neonati che vengono allattati con latte artificiale. I bifidobatteri, nel primo anno di vita del bambino, possono raggiungere livelli superiori rispetto la popolazione batterica totale.
Microbiota intestinale
Con il termine microbiota ci si riferisce a un complesso ecosistema di microrganismi composto da batteri, virus, funghi che vivono in varie parti del corpo umano, specialmente nel tratto gastrointestinale. Qui possono svolgere un ruolo importante in molte funzioni metaboliche regolando diversi meccanismi biochimici e fisiologici, che possono garantire benessere e salute.
Le varie specie batteriche e la quantità di microrganismi sono caratteristiche fondamentali per mantenere sano il microbiota. L’equilibrio del microbiota dipende da vari fattori come lo stile di vita, la dieta, la qualità degli alimenti che a sua volta dipende dal modo in cui sono stati prodotti, cucinati e conservati.
Possibili effetti benefici dei bifidobatteri
Tra le specie batteriche che abitano l’intestino, i bifidobatteri sono i microrganismi più importanti per la salute dell’uomo. Grazie all’interazione con tutti gli altri ceppi batterici, i bifidobatteri possono regolare varie funzioni metaboliche mantenendo i naturali processi fisiologici. In particolare:
- possono aiutare a regolare il metabolismo degli zuccheri, compreso il lattosio, favorendone la tollerabilità;
- possono essere coinvolti nella produzione degli acidi grassi a catena corta e vitamine;
- possono aiutare a regolare il senso di sazietà;
- possono svolgere una possibile funzione antibatterica, proteggendo l’organismo dalla diffusione di batteri patogeni;
- possono regolare la risposta immunitaria nelle allergie, malattie autoimmuni, infiammatorie intestinali, morbo di Crohn e colite ulcerosa;
- possono aiutare a contrastare obesità, sindrome dell’intestino irritabile.
Vista l’importanza di questi batteri per la nostra salute, è bene assicurarsi che il microbiota intestinale sia sempre equilibrato e in salute. Non è semplice introdurre con l’alimentazione questi microrganismi, ma è possibile prendersi cura dell’intestino e dei batteri che lo popolano mediante uno stile di vita sano, una dieta varia e bilanciata che possa apportare nutrienti utili per aiutare a favorire la crescita, riducendo tutti quei fattori che ne possono danneggiare o alterare l’equilibrio.
Come ripristinare l’equilibrio intestinale alterato?
Alcuni fattori come stress, cattive abitudini alimentari, assunzione di farmaci, consumo di alcol possono alterare a lungo andare il microbiota intestinale. Questa condizione, in medicina, prende il nome di “disbiosi” e può avere conseguenze negative per la salute dell’uomo. La disbiosi intestinale è spesso causa della resistenza insulinica, di possibili infiammazioni e disturbi vascolari che possono portare a patologie come obesità e diabete, malattie cardiovascolari, psoriasi, artrite reumatoide e varie allergie.
Le alterazioni più comuni riguardano spesso le specie di bifidobatteri. Per cercare di ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale, i bifidobatteri, insieme ad alcuni batteri che appartengono ad altri ceppi sono stati incorporati all’interno di molti alimenti industriali, che vengono detti “funzionali”. Ad esempio, il Bifidus è il nome di uno specifico probiotico che è stato aggiunto a una conosciuta marca di yogurt, che (a differenza dei fermenti lattici presenti naturalmente negli yogurt) arriva vivo nell’intestino e può moltiplicarsi.
Probiotici, fermenti lattici e prebiotici: quali sono le differenze?
Spesso si utilizzano impropriamente i termini probiotici e fermenti lattici come sinonimi, nella convinzione che entrambi indichino la stessa cosa. In realtà, non è così perché sussistono delle differenze molto importanti. I fermenti lattici sono tutti i batteri lattici che sono in grado di produrre acido lattico, partendo dalla fermentazione del lattosio. Quando si parla di fermenti lattici non ci si riferisce a una specie batterica precisa ma a tutte quelle che possono svolgere questa funzione, ovvero fermentare e digerire lattosio.
I fermenti lattici sono presenti in alcuni alimenti, come nello yogurt, dove sono vivi, ma una volta ingeriti non possono oltrepassare la barriera gastrica e arrivare nell’intestino vivi per riprodursi. Ciò non vuol dire che non abbiano delle proprietà con possibili effetti benefici per l’organismo, ma che il loro effetto è diverso da quello dei probiotici. Questi ultimi sono microrganismi che nella maggior parte dei casi sono batteri lattici, ma che a differenza dei fermenti lattici possono sopravvivere alle barriere naturali dell’organismo, si riproducono e popolano l’intestino diventando parte del microbiota con possibili effetti positivi sulla salute.
I probiotici si trovano sotto forma di integratori oppure sono aggiunti in alcuni alimenti come latticini e derivati del latte (latte fermentato e yogurt). Sia gli integratori che gli alimenti addizionati con i probiotici devono essere prodotti nel rispetto della normativa vigente in ambito alimentare affinché possano essere considerati sicuri. Nei prodotti in cui sono presenti i probiotici devono sempre essere riportati i ceppi, le specie batteriche presenti, le concentrazioni e le corrette modalità di conservazione.
Ci sono alcune sostanze presenti naturalmente negli alimenti che non essendo digerite a livello gastrico raggiungono l’intestino e diventano fonte di nutrimento per i batteri, accompagnandone la crescita. Queste sostanze sono chiamate prebiotici e rappresentano una vasta gamma di sostanze organiche non digeribili, che possono aiutare a stimolare la crescita e l’attività metabolica dei ceppi batterici benefici che sono presenti nel colon.
Frutta, verdura, cereali e altri vegetali vengono considerate fonti naturali di prebiotici. Altri prebiotici sono aggiunti artificialmente agli alimenti o agli integratori, come gli oligosaccaridi (lattulosio e fruttani) oppure l’inulina e l’oligofruttosio.
Sia gli integratori che gli alimenti addizionati con probiotici e prebiotici devono essere inseriti all’interno di un regime alimentare vario ed equilibrato, con l’aiuto di un esperto nutrizionista e del proprio medico, che saranno in grado di stabilire la modalità e la frequenza più idonea alle nostre esigenze, valutando anche eventuali intolleranze e il quadro clinico del paziente.